BLUE JEAN
È il 1988 e Jean si tinge i capelli davanti allo specchio, sulle note di “Blue Jean” di David Bowie. Il governo Thatcher ha appena approvato la “Sezione 28”, una legge che proibisce l’omosessualità, equiparata a uno stile di vita “deviato”. Jean, insegnante di educazione fisica, si trova a dovere condurre una doppia vita. Durante la settimana è una persona rispettata del corpo docente, nei weekend frequenta la scena gay di Newcastle con la sua ragazza Viv e un gruppo di amiche. Jean fa di tutto per tenere separate la sfera pubblica e la sfera privata, ma quando in un bar per lesbiche incontra una delle sue studentesse, emarginata dalle compagne di classe, è costretta a compiere delle scelte per salvaguardare il lavoro e il suo stato mentale. Un periodo storico molto difficile per la comunità lgbtq+ raccontato attraverso le paure e il coraggio della protagonista.
It’s 1988, the film opens on the notes of “Blue Jean” by David Bowie, while Jean, in front of the mirror, dyes her hair. The Thatcher government has just approved “Section 28”, a law that prohibits homosexuality, considered as a “deviant” lifestyle. Jean, a gym teacher, is forced to lead a double life. During the week she is a respected member of the teaching staff, and at weekends she hangs out in Newcastle’s gay scene with her girlfriend Viv and a group of friends. Jean does everything to keep her public and private sides separate. But when at the lesbian bar she meets one of her students who is marginalized by her classmates, Jean is forced to make choices to safeguard her job and her mental state. A very difficult historical period for the lgbtq+ community told through the fears and courage of the protagonist.