RAFIKI
“Le brave ragazze kenyane diventano brave mogli kenyane”, recita un detto popolare, ma Kena e Ziki desiderano qualcosa di più. Nonostante la rivalità politica che esiste fra i loro padri candidati alle elezioni nel villaggio, le ragazze diventano amiche intime, sostenendosi l’una con l’altra per non rinunciare ai loro sogni all’interno di una società conservatrice. Quando tra loro sboccia l’amore, sono costrette a scegliere tra la felicità e la sicurezza personale. La storia è tratta dal racconto “Jambula Tree”, della scrittice ugandese Monica Arac de Nyeko, vincitrice del premio Caine per la Letteratura Africana nel 2007. Rafiki – che significa “amica” in swahili – è un termine che viene spesso usato per indicare il partner in una coppia omosessuale. “Fare un film che parla di due donne innamorate in Kenya”, ha dichiarato la regista Wanuri Kahiu, “significa sfidare un pregiudizio che riguarda il tema della sessualità, profondamente radicato perfino tra gli stessi attori all’interno della troupe, fra gli amici e gli stessi familiari”. Secondo il Kenya Film Classification Board (KFCB), il film contravviene alla cultura e alla legge della nazione: Ezekiel Mutua, Amministratore Delegato della Commissione, ha dichiarato “Il Kenya Film Classification Board ha bandito il film Rafiki a causa della sua tematica omosessuale e del suo chiaro intento di promuovere la cultura lesbica, contraria alla legge e ai valori dominanti dei kenyani”. Dopo essere stato presentato a Cannes nella sezione “Un Certain Regard” del 2018, Rafiki sta riscuotendo un successo strepitoso in tutto il mondo.